musicoterapia e danzaterapia: alla Fondazione San Raffaele di Ceglie Messapica l’arte e le tradizioni regionali diventano strumento terapeutico
posted by Fondazione San Raffaele il 23 Febbraio 2018Presso la struttura brindisina un evento musicale dedicato alla pizzica
Efficaci ma ancora poco diffuse, la musicoterapia e la danzaterapia rappresentano nelle strutture di riabilitazione strumenti essenziali per il potenziamento della memoria e del linguaggio, in grado di ridurre ansia e depressione. Nel caso, ad esempio, di pazienti con forme di demenza senile, le aree cerebrali associate alla memoria musicale subiscono un danno minore rispetto ad altre zone associate alla memoria. Così, anche soggetti con una grave compromissione delle aree cerebrali riescono comunque a godere della musica e a trarne giovamento, sia a livello cognitivo che psicologico.
Ascoltare, suonare o cantare una melodia, così come ballare o assistere a uno spettacolo di danza rappresentano per gli ospiti di una struttura sanitaria attività che stimolano la comunicazione corporeo-sonoro-musicale, favorendo l’espressione e l’integrazione sociale, stimolando la memoria relativa al vissuto della persona, destando ricordi ed emozioni e agendo quindi positivamente sul benessere personale e collettivo.
«Si tratta di approcci terapeutici da sempre adottati presso le strutture del Gruppo San Raffaele, come nel caso della Fondazione San Raffaele di Ceglie Messapica che la scorsa settimana è stata il palcoscenico di uno spettacolo di “Pizzica-terapia” portato in scena dal duo composto da Giovanni Taurisano, musicista, e da Marilena Martina, ballerina professionista», spiega il Direttore Operativo della struttura brindisina, Mauro Sansò.
«L’evento musicale ha allietato la serata con pizziche, tarantelle, serenate, valzer, canti di lavoro, affrontando oltre ciò il tema della funzione musicale terapeutica nella società passata e odierna. Il duo ha subito conquistato i nostri pazienti e i loro parenti che si sono potuti cimentare nel canticchiare e nel ballare canzoni popolari legate alla tradizione pugliese», conclude Lella Guarini, assistente sociale.