FASE 2 Covid-19: Pronto#FondazioneConTe
posted by Fondazione San Raffaele il 21 Maggio 2020La Fondazione San Raffaele ha aperto la fase 2 Covid 19 con una rete assistenziale pronta ad affrontare la nuova realtà e le rinnovate esigenze determinate dall’emergenza sanitaria non ancora terminata.
Si spinge l’acceleratore sull’umanizzazione delle cure dopo un’esperienza che è stata necessariamente incentrata sull’isolamento e l’allontanamento dai propri cari. Alla luce di ciò che è accaduto nella fase 1 e delle riflessioni sugli effetti del distanziamento sociale, è nato il progetto “Covid-19: Pronto#FondazioneConTe”, rivolto sia agli operatori sanitari che ai pazienti – adulti e in età pediatrica - sia ai loro familiari. “E’ una iniziativa nata dalla volontà di intervenire in modo efficace. Il Presidio Ospedaliero di Riabilitazione di Ceglie Messapica – afferma il Direttore generale della Fondazione San Raffaele, Daniele Cipriani - si è attivato per creare una rete di servizi per la gestione delle problematiche assistenziali, sanitarie e psico-sociali di collettività nell’emergenza. Con questo progetto pensiamo anche ai nostri operatori, che hanno vissuto un momento particolarmente diffcilie sotto diversi profili. Un’idea, quella di istituire un supporto aziendale di assistenza sanitaria e psicologica d’emergenza, che nasce da una riflessione attenta e ponderata anche sulla necessità di fare prevenzione”.
Il servizio è reso da un gruppo multidisciplinare di professionisti, composto da psicologhe, medici, infermieri, terapisti della riabilitazione e operatori socio-sanitari e coordinato dalle Direzioni generale e sanitaria.
Il progetto “Covid-19: Pronto#FondazioneConTe” prevede tre livelli di interazione che coivolgono gli operatori del Presidio di alta specialità Fondazione San Raffaele di Ceglie Messapica e non solo. Il primo riguarda la fase di comunicazione, informazione ed educazione, attraverso personale formato e aggiornato sulla diffusione e le strategie d’intervento per il controllo dell’epidemia di COVID-19. Il secondo livello di intervento punta su un’attività di sostegno e supporto specialistico. A questo scopo è stato istituito uno sportello di ascolto dedicato agli operatori sanitari impegnati in prima linea nella gestione dell’emergenza, ma anche ai parenti dei pazienti, la cui attività è svolta essenzialmente attraverso contatti telefonici. L'integrazione di un approccio psicosociale è volta a migliorare in modo significativo il benessere dei pazienti e delle loro famiglie, ma anche la serenità e la motivazione degli operatori sul posto di lavoro. Il terzo livello di intervento coinvolge anche servizi territoriali direttamente collegati con la Fondazione per garantire la continuità assistenziale anche a domicilio. In questa fase saranno estese le attività di sostegno e monitoraggio sul territorio per poter garantire una gestione efficace delle persone che hanno disabilità severe presso il proprio domicilio e per supportare i loro caregiver.